Salva condominio, in arrivo un prossimo D.L. del Governo
Il nuovo D.L. “ex maggio”del Governo, ancora in bozza, pone finalmente l’attenzione sul condominio e sulle sue lacune normative.
Infatti, il Governo, sta pensando di prorogare i termini per le assemblee condominiali inerenti la discussione del rendiconto di cui all’articolo 1130, comma primo, numero 10 del Codice Civile di 12 mesi dalla chiusura dell’anno gestionale e le conseguenti nomine degli amministratori per ulteriori 6 mesi.
Il testo normativo, ancora in bozza, viene di seguito riportato in stralcio.
“Art.250 – Modifiche all’art. 83 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 1. All’articolo all’Art.83 del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 convertito in legge 24 aprile 2020 n. 27 apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 2, aggiungere, in fine, il seguente periodo: “Per la stessa durata indicata nel primo periodo è sospeso il decorso dei termini perentori, legali e convenzionali, la cui violazione comporta prescrizione, decadenza da qualsiasi diritto, azione ed eccezione o la sanzione di inefficacia.”;
b) dopo il comma 21, inserire i seguenti: “21-bis. Quando il mandato dell’amministratore è scaduto o in scadenza entro tre mesi alla data di entrata in vigore della presente legge, l’incarico dell’amministratore è rinnovato per altri sei mesi in deroga all’articolo 1129 del Codice Civile, fermo il diritto dei condomini di procedere alla revoca nella prima assemblea successiva al rinnovo. 21-ter. In deroga a quanto stabilito dall’articolo 1130, comma primo, numero 10), del codice civile, il termine per la convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto consuntivo con data di chiusura successiva al 31 luglio 2019 è differito a 12 mesi dalla data di chiusura dell’esercizio contabile”
Sembra evidente che, le richieste delle associazioni di categoria degli amministratori di condominio sono servite a sensibilizzare il Governo sulla problematica questione delle assemblee condominiali e sulle lacune legislative inerenti l’oggetto del provvedimento, se pur ancora in bozza.
ANAIP chiede un ulteriore sforzo all’attuale governo per regolamentare lo svolgimento delle assemblee condominiali per mezzo di strumenti informatici, senza il rischio di possibili impugnazioni delle delibere ai sensi dell’art. 1137 del Codice Civile.
I suggerimenti che ANAIP pone all’attenzione del governo per rendere possibili le assemblee online sono i seguenti:
• obbligo per tutti i condòmini di possedere una firma digitale (anche tramite la CNS a costo zero) per firmare i verbali in tempo reale;
• obbligo per tutti i condòmini di possedere una PEC sulla quale ricevere le comunicazioni condominiali, le notifiche e le convocazioni d’assemblea,
• obbligo per tutti i condòmini di possedere device idonei per sostenere un’assemblea online,
• obbligo per tutti i condòmini di disporre di un collegamento internet sicuro e di una linea di backup anche tramite telefonia mobile, per evitare legittimi impedimenti alla partecipazione assembleare,
• obbligo per tutti gli amministratori di possedere una firma digitale (anche tramite la CNS a costo zero) per svolgere tutte le attività professionali anche online,
• obbligo per tutti gli amministratori di possedere una PEC per svolgere tutte le attività professionali anche online,
• obbligo per tutti gli amministratori di possedere device idonei per sostenere le assemblee online e per svolgere tutte le attività professionali,
• obbligo per tutti gli amministratori di disporre di un collegamento internet sicuro e di una linea di backup per garantire i servizi online,
• obbligo per tutti i condòmini e condomìni di dotarsi di strumenti per i pagamenti elettronici ed online, atti a garantire la continuità nei versamenti delle quote condominiali anche in caso di pandemia o calamità,
• Vietare il pagamento delle quote condominiali in contanti e con mezzi non tracciabili.
Contenzioso in condominio
Il provvedimento che il Governo ha in programma di attuale, sembra rivolto a risolvere l’incombente possibilità di numerosi ricorsi all’autorità giudiziale per le mancate convocazioni delle assemblee condominiali nei termini previsti dall’Art. 1130 del Codice Civile.
Infatti, la maggioranza dei condomìni chiude l’anno gestionale al 31 dicembre, da qui scaturirebbe per l’amministratore, il termine ultimo per la convocazione delle relative assemblee a fine giugno.
Il settore giudiziale, già fortemente in crisi, non avrebbe mai sopportato un carico di lavoro tale senza una strutturale riqualificazione digitale.
Questa probabile decisione del governo di prorogare i termini dell’art. 1130, comma primo, numero 10 e Art. 1129 del Codice Civile, ci lascia presagire che lo stesso ipotizza un proseguimento dell’emergenza Covid-19 ben oltre l’attuale anno 2020.