skip to Main Content
ANAIP | Associazione Nazionale Amministratori Immobiliari Professionisti

Superbonus 110 %: ennesima modificazione in violazione della legge

Superbonus 110 %: Ennesima Modificazione In Violazione Della Legge

Superbonus 110 %: ennesima modificazione in violazione della legge

Le speranze suscitate dalle prime proteste post conferenza stampa del Governo del 10.11 u.s. sono venute meno: è stato pubblicato in G.U. il D.L. n. 176/2022 che non solo modifica, ancora una volta, la normativa sul c.d. Superbonus ma, ancor più grave, lo fa con un effetto sostanzialmente retroattivo.
Non può di certo ignorare il nuovo Governo che l’iter che porta alla riqualificazione energetica (Eco bonus) o messa in sicurezza (Sisma bonus) di un edificio, non inizia di certo con il deposito di una C.I.L.A.: vi è prima una lunga e complessa attività professionale riconosciuta dallo stesso Legislatore (pensiamo ad esempio alle verifiche urbanistiche e catastali, allo studio di fattibilità, alla progettazione delle opere).
Quid iuris per tutti coloro che nei mesi scorsi hanno affidato incarichi e sottoscritto contratti sul presupposto di rientrare nella normativa del c.d. Superbonus al 110% e non riusciranno a presentare la C.I.L.A.S. (Superbonus 110 %) entro il 25.11 p.v., ossia per tutti coloro ai quali non basterà il preavviso del Governo di soli quattro giorni?
Un decreto-legge, quattro giorni di preavviso e si cambiano – durante la partita – le regole del gioco.
Anche a voler prescindere dalla mancanza dei presupposti per la decretazione d’urgenza (art. 77 Cost.), dalla violazione del principio di ragionevolezza delle leggi (art. 3 e 79 Cost.), dalla violazione dello Statuto dei diritti del contribuente (art. 3 Legge n. 212/2000), colpisce la mancanza di rispetto per tutti quei cittadini, professionisti e imprese che hanno preso delle decisioni, assunto obbligazioni, eseguito prestazioni, investito tempo e danaro in base a delle regole e che poi, si ribadisce, se le vedono cambiare in meno di una settimana rispetto all’originaria scadenza (31.12.2023).
Non possiamo che sperare, a questo punto, che in sede di conversione il Parlamento apporti le opportune correzioni affinché sia lo Stato, che richiede ai propri cittadini il rispetto della legge, a rispettare per primo le proprie regole.

Vicepresidente Nazionale Vicario
avv. Arnaldo Del Vecchio

Approfondimenti

Back To Top