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ANAIP | Associazione Nazionale Amministratori Immobiliari Professionisti

MANOVRA/ANAIP: Il Governo accoglie l’O.D.G. proposto a favore dei professionisti

MANOVRA/ANAIP: Il Governo Accoglie L’O.D.G. Proposto A Favore Dei Professionisti

COMUNICATO STAMPA
“Esprimo un doveroso ringraziamento al Governo, al Vice Presidente della Commissione Bilancio del Senato Andrea Mandelli e agli altri Senatori che hanno ritenuto opportuno presentare l’Ordine del giorno proposto dalla ANAIP alla Manovra di Bilancio. Ma non meno al relatore Giorgio Santini per aver espresso parere favorevole ed al Vice Ministro Enrico Morando per averlo accolto a nome del Governo. Un importante lavoro di squadra che ha visto come parte attiva il Sottosegretario al Ministero della Giustizia Cosimo Maria Ferri, anche lui sempre al fianco delle Associazioni, che come la nostra, si impegno da anni per rendere sempre più qualificata questa figura professionale. Questo Ordine del giorno è volto esclusivamente a contrastare l’evasione fiscale da parte di coloro che si improvvisano amministratori di condominio, esercitano impropriamente l’attività”.
Lo dichiara Giovanni De Pasquale, Presidente Nazionale della ANAIP (Associazione Nazionale Amministratori Immobiliari Professionisti), a seguito dell’accoglimento da parte del Governo, in sede di esame della Manovra di Bilancio, dell’Ordine del Giorno N. G/2853/36/5 proposto dall’Associazione.
“Sia chiaro non si parla di albo o di riconoscimento di altra natura della professione, ma di far chiarezza su chi sono realmente coloro che svolgono l’attività di amministratore, un mondo sommerso di improvvisati che occorre far emergere e che danneggia chi lavora correttamente e con professionalità. Ora auspichiamo – continua il Presidente De Pasquale – che il Governo tramite il Ministero della Giustizia proceda in questa direzione dando seguito all’impegno assunto con questo Ordine del Giorno. Come Associazione riteniamo che così Governo e Parlamento possano riconoscere anche l’importante impegno assunto da diverse Associazioni di Categoria nell’interesse di chi già svolge regolarmente questa attività, continuando a vedere in noi un interlocutore privilegiato per il lavoro che si dovrà fare per definire il Regolamento ministeriale relativo al Registro. Ad oggi – rammenta il Presidente della ANAIP – sappiamo che ci sono circa 15 mila professionisti che nel 2015 hanno dichiarato con lo Studio di Settore di svolgere l’attività di amministratore e che sono quasi tutti iscritti alle Associazioni di categoria più rappresentative del settore, ma tutti gli altri chi sono? Come ANAIP, ad esempio, monitoriamo i nostri iscritti a partire dalla verifica del rispetto dei requisiti previsti dall’art. 71bis delle disposizioni d’attuazioni del codice civile e dell’aggiornamento professionale ai sensi del DM 140/2014.
Solo obbligando, anche con la collaborazione delle Associazioni di Categoria, tutti coloro che vogliono svolgere tale attività a dichiararlo formalmente al Ministero della Giustizia – conclude il presidente degli Amministratori Immobiliari –si può evitare che i condomini si trovino ad essere amministrati da coloro che non solo non posseggono alcun requisito previsto per legge, ma che molto spesso evadono anche il fisco evitando di dichiarare il compenso che percepiscono come onorario. Naturalmente nella nostra proposta è previsto che anche l’amministratore/condomino risponda a tutti i requisiti previsti per legge. E’ giunto il momento di mettere un freno a questo perverso meccanismo di concorrenza sleale che danneggia non solo gli amministratori professionisti, ma tutta l’utenza condominiale. Svolgere questa attività, già da tempo, comporta la necessità di avere competenze altamente specializzate ed un continuo aggiornamento pertanto, è giusto che solo coloro che le posseggono la possano intraprendere”.
Ecco in sintesi con l’accoglimento dell’Ordine del Giorno a cosa si impegna il Governo:
– al fine di arginare il fenomeno dell’evasione fiscale nel settore della gestione condominiale e dell’esercizio abusivo dell’attività, a valutare la possibilità di emanare in tempi brevi un apposito Decreto Ministeriale demandando al Ministero della Giustizia l’attuazione di un Regolamento che preveda l’obbligo per tutti coloro che svolgono l’attività di amministratore immobiliare e/o condominiale, anche se solo del condominio in cui sono residenti, ad iscriversi ai meri fini pubblicistici e a loro spese, in un apposito Registro tenuto presso il Ministero della Giustizia. Tale Registro dovrà contenere i dati anagrafici di ogni amministratore, l’eventuale nominativo dell’Associazione di categoria alla quale è iscritto, i dati relativi al regime fiscale con il quale opera, oltre a riportare annualmente i riferimenti dell’Associazione di Categoria del settore o l’Ente presso il quale ha frequentato il corso di aggiornamento professionale obbligatorio, con il superamento del relativo esame, svolto ai sensi del D.M. 140/2014;
– a valutare la possibilità di prevedere all’articolo 71-bis delle disposizioni d’attuazione del Codice civile, l’immediata revoca dell’amministratore non solo se in mancanza dei requisiti previsti dal presente articolo, ma anche se svolge l’attività senza essere iscritto nel Registro di cui sopra, prevedendo l’applicazione di sanzioni amministrative di notevole entità;
– a valutare la possibilità di adottare misure volte a precisare che la cancellazione dal Registro degli amministratori condominiali ed immobiliari, tenuto presso il Ministero della Giustizia, può essere richiesta solo in caso di cessazione dell’attività e con apposita comunicazione inviata contemporaneamente al Ministero della Giustizia ed all’Agenzia dell’Entrate che detiene tutti i riferimenti dei codici fiscali dei condomìni e ai quali deve essere abbinato, già allo stato attuale, il nominativo dell’amministratore di condominio in carica.

 

Testo dell’Ordine del Giorno accolto dal Governo 

G/2853/36/5

MANDELLI, AZZOLLINI, BOCCARDI, CERONI, GALIMBERTI

Il Senato,

in sede di discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge 50/2017 recante «Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo»,

premesso che:

in Italia gli edifici in condominio, esclusi gli altri tipi di proprietà, sono oltre 1.200.000 (dati CRESME), l’articolo 1129 del Codice Civile, così come modificato dalla Legge n. 220/2012 e s.m.i., prevede che superati gli otto condomini è obbligatorio nominare un amministratore. L’utenza condominiale che si avvale quotidianamente dell’amministratore di condominio è da stimare in circa 42 milioni di proprietari ed inquilini;

all’Agenzia delle Entrate ed a Sose S.p.a. risulta che nel 2015 sono circa 15mila coloro che hanno dichiarato con lo Studio di Settore di svolgere tale professione. Prevalentemente sono amministratori iscritti alle Associazioni di categoria del settore (Legge n.4/2013). In considerazione dell’elevato quantitativo di edifici in condominio è palese che vi sia un considerevole numero di soggetti, stimabile in almeno 30 mila amministratori non iscritti ad alcuna Associazione del settore, dipendenti pubblici, pensionati o altro, che svolgono tale attività in forma abusiva, eludendo non solo di dichiarare al fisco i compensi percepiti, ma privi dei requisiti previsti dall’articolo 71-bis delle disposizioni d’attuazione del Codice Civile e dal D.M. n. 140/2014, come già evidenziato nell’ordine del giorno (G/2085/21110) all’A.S. n. 2085, accolto dal Governo in sede di esame in Commissione Industria. Spesso tale comportamento poco virtuoso è avallato dalla complicità degli stessi condomini che in assemblea approvano il compenso dell’amministratore volutamente non come onorario perché sarebbe sottoposto a tassazione, ma come «rimborso spese» non meglio identificato. Questo perverso comportamento permette di eludere il pagamento dell’IV A o della ritenuta d’acconto,

impegna il governo:

al fine di arginare il fenomeno dell’evasione fiscale nel settore della gestione condominiale e dell’esercizio abusivo dell’attività, a valutare la possibilità di emanare in tempi brevi un apposito Decreto Ministeriale demandando al Ministero della Giustizia l’attuazione di un Regolamento che preveda l’obbligo per tutti coloro che svolgono l’attività di amministratore immobiliare e/o condominiale, anche se solo del condominio in cui sono residenti, ad iscriversi ai meri fini pubblicistici e a loro spese, in un apposito Registro tenuto presso il Ministero della Giustizia. Tale Registro dovrà contenere i dati anagrafici di ogni amministratore, l’eventuale nominativo dell’Associazione di categoria alla quale è iscritto, i dati relativi al regime fiscale con il quale opera, oltre a riportare annualmente i riferimenti dell’Associazione di Categoria del settore o l’Ente presso il quale ha frequentato il corso di aggiornamento professionale obbligatorio, con il superamento del relativo esame, svolto ai sensi del D.M. 140/2014;

a valutare la possibilità di prevedere all’articolo 71-bis delle disposizioni d’attuazione del Codice civile, l’immediata revoca dell’amministratore non solo se in mancanza dei requisiti previsti dal presente articolo, ma anche se svolge l’attività senza essere iscritto nel Registro di cui sopra, prevedendo l’applicazione di sanzioni amministrative di notevole entità;

a valutare la possibilità di adottare misure volte a precisare che la cancellazione dal Registro degli amministratori condominiali ed immobiliari, tenuto presso il Ministero della Giustizia, può essere richiesta solo in caso di cessazione dell’attività e con apposita comunicazione inviata contemporaneamente al Ministero della Giustizia ed all’Agenzia dell’Entrate che detiene tutti i riferimenti dei codici fiscali dei condomìni e ai quali deve essere abbinato, già allo stato attuale, il nominativo dell’amministratore di condominio in carica.

 

 

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